Apertura Partita IVA.
Introduzione
Aprire una Partita IVA è un passo indispensabile per chi vuole avviare un’attività economica in Italia, sia come libero professionista sia come imprenditore.
Questo strumento fiscale non solo identifica il contribuente agli occhi dell’Agenzia delle Entrate, ma gli permette di operare in regola con le normative vigenti.
​​​
1. Cos’è la Partita IVA?
1.1 Definizione e significato della Partita IVA
La Partita IVA è un codice identificativo di 11 cifre rilasciato dall’Agenzia delle Entrate a chiunque svolga un’attività economica abituale e continuativa; consente di:
-
Fatturare correttamente i propri servizi o beni;
-
Versare le imposte dovute;
-
Dedurre eventuali spese legate all’attività (se consentito dal regime fiscale scelto).
1.2 Chi deve aprire una Partita IVA?
È obbligatorio aprire una Partita IVA quando l’attività economica viene svolta in maniera abituale e non occasionale.
Tra i principali soggetti interessati troviamo:
-
Liberi professionisti (ad esempio avvocati, commercialisti, consulenti, architetti);
-
Artigiani (come falegnami, elettricisti, idraulici);
-
Commercianti e titolari di negozi online o fisici;
-
Imprenditori individuali;
-
Freelance in ambito marketing, design, IT e molte altre categorie creative o tecniche;
-
Società (di persone o di capitali).
1.3 Differenza tra Partita IVA e Codice Fiscale
Una domanda frequente è capire perché il Codice Fiscale non sia sufficiente per operare come professionisti o imprese.
Le differenze principali sono:
-
Utilizzo:
-
Il Codice Fiscale è rilasciato automaticamente a tutti i cittadini italiani per scopi identificativi e fiscali personali.
-
La Partita IVA identifica chiunque produca redditi derivanti da un’attività economica.
-
-
Registrazione:
-
Il Codice Fiscale non richiede particolari procedure: si ottiene alla nascita o quando ci si trasferisce in Italia.
-
La Partita IVA deve essere richiesta in modo specifico all’Agenzia delle Entrate, compilando la modulistica apposita.
-
1.4 Vantaggi e responsabilità
Aprire una Partita IVA comporta vantaggi importanti, tra cui:
-
Operare legalmente sul mercato: vendere prodotti o servizi senza incorrere in sanzioni;
-
Accesso a incentivi e agevolazioni (ad esempio, per chi sceglie il regime forfettario);
-
Maggiore flessibilità nella gestione dei propri introiti e nelle scelte di pianificazione fiscale.
Allo stesso tempo, emergono responsabilità come:
-
Obblighi fiscali regolari (es. dichiarazione dei redditi, versamenti IVA, INPS, ecc.);
-
Tenuta della contabilità (semplificata o ordinaria, a seconda del regime prescelto);
-
Rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sul lavoro, privacy, ecc.
2. Come aprire una Partita IVA?
2.1 Preparazione all’apertura
2.1.1 Valutazione dell’attività da intraprendere
Prima di aprire la Partita IVA, è necessario definire:
-
Tipo di attività: commercio, consulenza, artigianato o professione regolamentata.
-
Forma giuridica: libero professionista (singolo), impresa individuale, società di persone (S.n.c., S.a.s.) o società di capitali (S.r.l., S.p.A.).
-
Codice ATECO: la classificazione che descrive l’attività economica svolta (ad es. “74.10.21 - Attività di design specializzato”).
Questi elementi influenzeranno direttamente la scelta del regime fiscale, il livello di tassazione e gli obblighi contabili.
2.1.2 Scelta del regime fiscale
Tra i principali regimi fiscali in Italia, spiccano:
-
Regime Forfettario: spesso scelto da freelance e piccole attività, offre agevolazioni e semplificazioni contabili a chi rispetta determinati requisiti;
-
Regime Semplificato: adatto a imprese di dimensioni medio-piccole, con obblighi contabili ridotti rispetto all’ordinario;
-
Regime Ordinario: obbligatorio per le società più strutturate o che superano determinate soglie di fatturato.
La scelta del regime fiscale incide su:
-
Tassazione (imposte dirette come IRPEF, IRES, IRAP e indirette come l’IVA);
-
Contributi previdenziali (INPS, casse professionali);
-
Gestione contabile (registri IVA, dichiarazioni, bilanci).
2.2 Documentazione necessaria
2.2.1 Modulo di dichiarazione di inizio attività
Per aprire la Partita IVA, occorre compilare il modello AA9/12 (per persone fisiche).
In questo documento sono presenti:
-
Dati personali o societari;
-
Descrizione dell’attività svolta;
-
Codice ATECO corrispondente;
-
Regime fiscale selezionato.
3. Vantaggi di affidarsi a un Commercialista
Sebbene sia possibile aprire la Partita IVA in autonomia, rivolgersi a uno Studio di Dottori Commercialisti come lo Studio Paci offre numerosi benefici:
-
Consulenza personalizzata: Aiuta a individuare il regime fiscale più adatto e offre supporto in materia di deduzioni, ammortamenti e pianificazione finanziaria.
-
Risparmio di tempo: Delegare pratiche e adempimenti fiscali ti consente di concentrarti sullo sviluppo della tua attività, senza incappare in ritardi o errori.
-
Minimizzazione del rischio: Errori formali o sostanziali nella gestione della contabilità possono portare a sanzioni o ispezioni. Un professionista esperto riduce notevolmente queste criticità.
Inoltre, potrai contare su aggiornamenti costanti riguardo alle novità legislative.
​
​
​
FAQ sull'Apertura della Partita IVA
​
1. Come aprire una Partita IVA?
Per avviare una Partita IVA in Italia, è necessario presentare all'Agenzia delle Entrate la dichiarazione di inizio attività entro 30 giorni dall'avvio.
Questo può essere fatto compilando il modello AA9/12 per le persone fisiche o il modello AA7/10 per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
La presentazione può avvenire:
-
Online tramite i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate.
-
Di persona presso un ufficio territoriale dell'Agenzia.
-
Tramite PEC, inviando il modulo compilato insieme a una copia del documento d'identità.
È fondamentale scegliere il codice ATECO appropriato, che identifica l'attività economica svolta, e il regime fiscale più adatto alle proprie esigenze, come il regime forfettario o il regime ordinario.
Per una gestione precisa e conforme alle normative attuali, ci si può rivolgere con fiducia allo Studio Paci.
2. Chi deve aprire una Partita IVA?
L'apertura della Partita IVA è obbligatoria per chiunque eserciti un'attività economica in modo abituale e continuativo, sia come lavoratore autonomo che come imprenditore.
Questo include professionisti, artigiani, commercianti e altre categorie che offrono beni o servizi sul mercato in maniera non occasionale. Al contrario, per attività svolte in modo occasionale e sporadico, non è richiesto l'obbligo di apertura della Partita IVA.
​
3. Quali documenti sono necessari per aprire una Partita IVA?
Per aprire una Partita IVA, sono richiesti i seguenti documenti:
-
Modulo AA9/12 (per persone fisiche) o Modulo AA7/10 (per soggetti diversi dalle persone fisiche), debitamente compilato.
-
Documento di identità valido.
-
Codice fiscale.
-
Eventuale documentazione aggiuntiva in base alla tipologia di attività, come titoli professionali o autorizzazioni specifiche.
È consigliabile consultare un commercialista per assicurarsi di avere tutta la documentazione necessaria e compilare correttamente i moduli richiesti.
4. Qual è la differenza tra Partita IVA e Codice Fiscale?
Il Codice Fiscale è un codice alfanumerico di 16 caratteri che identifica in modo univoco ogni cittadino italiano e i residenti per fini fiscali e amministrativi.
La Partita IVA, invece, è un codice numerico di 11 cifre assegnato a soggetti che esercitano un'attività economica abituale e continuativa, come professionisti e imprese.
Mentre il Codice Fiscale è utilizzato per identificare una persona fisica o giuridica in tutte le interazioni con la pubblica amministrazione, la Partita IVA identifica specificamente l'attività economica ai fini fiscali.
5. Come chiudere una Partita IVA?
Per cessare una Partita IVA, è necessario presentare all'Agenzia delle Entrate la dichiarazione di cessazione attività entro 30 giorni dalla data di chiusura. Questo può essere fatto compilando il modello AA9/12 (per persone fisiche) o il modello AA7/10 (per soggetti diversi dalle persone fisiche) nella sezione relativa alla cessazione.
La presentazione può avvenire:
-
Online tramite i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate.
-
Di persona presso un ufficio territoriale dell'Agenzia.
-
Tramite PEC, inviando il modulo compilato insieme a una copia del documento d'identità.
6. Quali sono i regimi fiscali disponibili per la Partita IVA?
In Italia, i principali regimi fiscali per i titolari di Partita IVA sono:
-
Regime Forfettario: destinato a contribuenti con ricavi o compensi non superiori a specifici limiti stabiliti dalla legge. Offre semplificazioni contabili e una tassazione agevolata.
-
Regime Ordinario (semplificato fino a certe soglie): applicato a chi supera i limiti del regime forfettario o sceglie volontariamente di aderirvi. Prevede obblighi contabili più complessi e una tassazione basata sul reddito effettivo.
La scelta del regime fiscale più adatto dipende da vari fattori, tra cui il volume d'affari previsto e la tipologia di attività svolta.
​
7. Come verificare la validità di una Partita IVA?
Per controllare la validità di una Partita IVA italiana, è possibile utilizzare il servizio online messo a disposizione dall'Agenzia delle Entrate.
​
8. È possibile riaprire una Partita IVA chiusa?
Sì, è possibile riaprire una Partita IVA precedentemente chiusa.
Tuttavia, la riapertura non implica la riattivazione del vecchio numero di Partita IVA; sarà necessario richiederne una nuova seguendo la procedura standard di apertura.
Questo comporta la compilazione e la presentazione del modello AA9/12 per le persone fisiche o del modello AA7/10 per i soggetti diversi dalle persone fisiche, entro 30 giorni dall'inizio della nuova attività, all'Agenzia delle Entrate. La presentazione può avvenire:
-
Online tramite i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate.
-
Di persona presso un ufficio territoriale dell'Agenzia.
-
Tramite PEC, inviando il modulo compilato insieme a una copia del documento d'identità.
​
​
9. Quali sono gli obblighi fiscali per i titolari di Partita IVA?
I titolari di Partita IVA in Italia sono soggetti a diversi obblighi fiscali, tra cui:
-
Emissione di fatture per ogni operazione effettuata, rispettando le normative sulla fatturazione elettronica.
-
Registrazione delle fatture emesse e ricevute nei registri IVA obbligatori.
-
Liquidazione e versamento periodico dell'IVA (mensile o trimestrale, a seconda del volume d'affari).
-
Presentazione della dichiarazione annuale IVA.
-
Tenuta delle scritture contabili obbligatorie, come il libro giornale e il libro degli inventari, in base al regime contabile adottato.
-
Presentazione della dichiarazione dei redditi annuale, utilizzando il modello Redditi Persone Fisiche o Redditi Società, a seconda della forma giuridica.
-
Versamento delle imposte sul reddito, come l'IRPEF per le persone fisiche o l'IRES per le società, e delle relative addizionali.
-
Pagamento dei contributi previdenziali obbligatori, ad esempio alla Gestione Separata INPS per i liberi professionisti senza cassa.
-
Conservazione delle scritture contabili e dei documenti fiscali per almeno 10 anni.
È fondamentale rispettare tutte le scadenze fiscali e contributive per evitare sanzioni.
​
10. Come modificare i dati della propria Partita IVA?
Per aggiornare i dati associati alla propria Partita IVA (ad esempio, variazione dell'indirizzo, dell'attività svolta o del regime fiscale), è necessario presentare all'Agenzia delle Entrate il modello AA9/12 (per persone fisiche) o il modello AA7/10 (per soggetti diversi dalle persone fisiche), compilando la sezione relativa alle variazioni.
La comunicazione deve essere effettuata entro 30 giorni dalla data in cui si è verificata la variazione e può essere presentata:
-
Online tramite i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate.
-
Di persona presso un ufficio territoriale dell'Agenzia.
-
Tramite PEC, inviando il modulo compilato insieme a una copia del documento d'identità.
11. Quali attività richiedono l'apertura di una Partita IVA?
L'apertura di una Partita IVA è obbligatoria per tutte le attività economiche esercitate in modo abituale e continuativo, sia da persone fisiche che giuridiche.
Questo include:
-
Professionisti (ad esempio, avvocati, medici, ingegneri) che offrono servizi intellettuali.
-
Artigiani (ad esempio, falegnami, elettricisti) che producono o riparano beni.
-
Commercianti che vendono beni al dettaglio o all'ingrosso.
-
Imprenditori che gestiscono attività industriali o commerciali.
-
Freelance che forniscono servizi digitali o creativi.
Al contrario, per attività svolte in modo occasionale e sporadico, non è richiesto l'obbligo di apertura della Partita IVA.
Tuttavia, è importante valutare caso per caso, poiché la linea di demarcazione tra attività occasionale e abituale può essere sottile.
​
12. Come funziona la fatturazione elettronica per i titolari di Partita IVA?
La fatturazione elettronica è un sistema digitale obbligatorio per la maggior parte dei titolari di Partita IVA in Italia.
Essa consente di emettere, inviare e conservare le fatture in formato elettronico secondo standard stabiliti dall’Agenzia delle Entrate.
Il formato richiesto è l'XML (eXtensible Markup Language), che garantisce la leggibilità e la validità fiscale del documento.
Passaggi principali per emettere una fattura elettronica:
-
Preparazione della fattura: Utilizzando un software gestionale abilitato o la piattaforma gratuita dell'Agenzia delle Entrate, inserire i dati relativi all'operazione (es. dati del cliente, descrizione del servizio o bene, importi, aliquote IVA).
-
Invio tramite SDI: La fattura deve essere trasmessa al cliente attraverso il Sistema di Interscambio (SDI), il portale ufficiale dell'Agenzia delle Entrate che controlla la validità dei dati.
-
Ricezione e conservazione: Dopo l’accettazione da parte dell’SDI, la fattura viene recapitata al cliente. È obbligatorio conservare digitalmente le fatture per almeno 10 anni.
​
Affidarsi a un commercialista o utilizzare un software di gestione dedicato è altamente consigliabile per rispettare i requisiti tecnici e fiscali.
​
13. Quali sono le sanzioni per mancata apertura della Partita IVA?
La mancata apertura della Partita IVA in presenza di un'attività economica abituale comporta sanzioni amministrative significative, che possono includere:
-
Sanzioni per l’omissione della dichiarazione di inizio attività;
-
Recupero delle imposte non versate, maggiorate di interessi e sanzioni;
-
Possibili accertamenti da parte dell'Agenzia delle Entrate.
In casi di evasione fiscale, le sanzioni possono essere ulteriormente aggravate, fino a comportare reati penali.
È fondamentale regolarizzare tempestivamente la propria posizione, eventualmente attraverso il ravvedimento operoso, che consente di ridurre le sanzioni in caso di autodenuncia.
​
14. Come aprire una Partita IVA per non residenti in Italia?
Un non residente può aprire una Partita IVA in Italia, a condizione di rispettare alcuni requisiti:
-
Rappresentanza fiscale: È necessario nominare un rappresentante fiscale in Italia o identificarsi direttamente ai fini IVA.
-
Documentazione: Presentare il modulo AA9/12 e allegare i documenti d'identità, oltre a eventuali autorizzazioni necessarie per l'attività.
-
Indirizzo italiano: Indicare un indirizzo per la corrispondenza, che può essere quello del rappresentante fiscale.
-
Registrazione presso l’Agenzia delle Entrate: La procedura segue le stesse modalità dei residenti, con attenzione alle normative relative agli scambi intracomunitari o internazionali.
​
​15. Quali sono i tempi per l'apertura di una Partita IVA?
I tempi per aprire una Partita IVA sono generalmente rapidi.
Una volta presentata la dichiarazione di inizio attività, il numero di Partita IVA viene assegnato immediatamente dall’Agenzia delle Entrate.
Tuttavia:
-
L'elaborazione e la conferma ufficiale possono richiedere 1-2 giorni lavorativi.
-
Eventuali ritardi possono verificarsi se la documentazione è incompleta o in caso di verifiche aggiuntive da parte dell’Agenzia.
​
​16. Come scegliere il codice ATECO per la propria attività?
Il codice ATECO è un identificativo obbligatorio che descrive l'attività economica svolta.
La scelta del codice corretto è fondamentale, in quanto determina:
-
Gli obblighi fiscali e contributivi.
-
Eventuali agevolazioni o incentivi disponibili.
Passaggi per scegliere il codice ATECO:
-
Consulta il sito ISTAT: La lista ufficiale dei codici ATECO è disponibile online, suddivisa per settori economici.
-
Analizza l'attività: Identifica le principali attività svolte e confrontale con le descrizioni dei codici disponibili.
-
Chiedi supporto: Rivolgiti a un commercialista per una scelta accurata, soprattutto se la tua attività è complessa o multifunzionale.
Un codice ATECO errato può portare a sanzioni o complicazioni fiscali, quindi è fondamentale procedere con attenzione.
​
17. Quali sono le agevolazioni fiscali per i nuovi titolari di Partita IVA?
I nuovi titolari di Partita IVA possono beneficiare di diverse agevolazioni fiscali, tra cui:
-
Regime Forfettario: Riservato a chi rispetta specifici limiti di fatturato, offre un'imposta sostitutiva del 15% (ridotta al 5% per i primi 5 anni).
-
Deduzioni per investimenti iniziali: Alcuni costi, come l'acquisto di attrezzature o consulenze, possono essere dedotti o ammortizzati.
-
Incentivi per giovani imprenditori: Misure specifiche possono variare a livello regionale o nazionale.
​
​18. Quali sono i requisiti per aprire una Partita IVA?
Per aprire una Partita IVA, è necessario:
-
Essere maggiorenni e avere la capacità giuridica di stipulare contratti.
-
Avere un codice fiscale italiano.
-
Presentare il modulo AA9/12 o AA7/10 all'Agenzia delle Entrate.
-
Svolgere un’attività economica abituale e continuativa.
In caso di attività regolamentate (es. medici, avvocati), è necessario essere iscritti all’ordine professionale pertinente.
19. Come scegliere il codice ATECO per la mia attività?
La scelta del codice ATECO per la propria attività è un passaggio cruciale per definire il quadro fiscale, contributivo e amministrativo. Questo codice identifica la natura economica dell’attività svolta e influisce su vari aspetti, come la determinazione degli obblighi IVA, la contribuzione previdenziale e le eventuali agevolazioni disponibili.
Passaggi per scegliere correttamente il codice ATECO:
-
Analizza l’attività svolta: Descrivi con precisione la tua attività principale e, se applicabile, le attività secondarie. È importante individuare quella prevalente per attribuirle il codice ATECO principale.
-
Consulta la lista ufficiale dei codici ATECO: Puoi accedere alla lista sul sito dell’ISTAT o dell’Agenzia delle Entrate, dove i codici sono organizzati per settori economici e categorie.
-
Valuta le implicazioni fiscali e contributive: Ogni codice ATECO può avere regole specifiche per quanto riguarda la tassazione, le detrazioni applicabili e le agevolazioni. Analizza queste variabili prima di decidere.
La scelta errata del codice ATECO potrebbe portare a contestazioni fiscali o difficoltà nell’accesso a determinati regimi agevolati.
Per questo motivo, è sempre consigliabile avvalersi del supporto di un professionista qualificato.
​
20. Quali sono i vantaggi del regime forfettario per i nuovi professionisti?
Il regime forfettario rappresenta una delle opzioni fiscali più vantaggiose per i nuovi professionisti e le piccole imprese, grazie alla sua semplicità e ai benefici economici.
​
21. Come funziona la tassazione per i titolari di Partita IVA?
La tassazione per i titolari di Partita IVA varia in base al regime fiscale adottato.
-
Regime forfettario:
-
Imposta sostitutiva: Un’unica aliquota del 15% (ridotta al 5% per i primi 5 anni, a determinate condizioni) sostituisce IRPEF, addizionali regionali e comunali e IRAP.
-
La base imponibile viene calcolata applicando un coefficiente di redditività (variabile in base al codice ATECO) ai ricavi o compensi annui.
-
-
Regime ordinario:
-
IRPEF progressiva: Tassazione a scaglioni che varia dal 23% al 43%.
-
Addizionali regionali e comunali: Calcolate in base al reddito complessivo.
-
IRAP e IVA: Applicazione separata in base al volume d’affari e alle norme regionali.
-
Oltre alle imposte dirette, i titolari di Partita IVA devono versare i contributi previdenziali (Gestione Separata INPS o casse di categoria) e adempiere agli obblighi IVA, se applicabili.
​
22. È possibile aprire una Partita IVA online?
Sì, è possibile aprire una Partita IVA online tramite i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
La procedura prevede:
-
Registrazione al portale Fisconline o Entratel dell’Agenzia delle Entrate.
-
Compilazione del modello AA9/12 (per persone fisiche) o modello AA7/10 (per altri soggetti).
-
Invio della documentazione attraverso il sistema telematico.
In alternativa, la pratica può essere gestita tramite intermediari abilitati, come ad esempio lo Studio Paci.
​
23. Quali sono gli obblighi contabili per chi ha una Partita IVA?
Gli obblighi contabili per i titolari di Partita IVA dipendono dal regime fiscale adottato:
-
Regime forfettario:
-
Nessun obbligo di tenuta dei registri contabili IVA.
-
Conservazione delle fatture emesse e ricevute.
-
Dichiarazione annuale dei redditi.
-
-
Regime ordinario:
-
Tenuta di tutti i registri contabili obbligatori (registro IVA vendite e acquisti, registro beni ammortizzabili, ecc.).
-
Liquidazione periodica e versamento IVA.
-
Dichiarazione annuale IVA e dei redditi.
-
Predisposizione del bilancio (per le società).
-
​​
24. Come gestire la fatturazione elettronica con la Partita IVA?
La gestione della fatturazione elettronica richiede:
-
Software dedicati: Utilizzare strumenti certificati per la creazione, l’invio e la ricezione delle fatture in formato XML.
-
Sistema di Interscambio (SDI): Trasmettere le fatture all’Agenzia delle Entrate tramite questo canale.
-
Conservazione digitale: Archiviare le fatture elettroniche per almeno 10 anni in un sistema certificato.
​
25. Quali sono le differenze tra lavoratore autonomo e dipendente con Partita IVA?
Le principali differenze riguardano:
-
Responsabilità: I lavoratori autonomi con Partita IVA gestiscono direttamente la propria attività, mentre i dipendenti lavorano sotto la direzione di un datore di lavoro.
-
Tassazione: I titolari di Partita IVA pagano imposte e contributi autonomamente, mentre per i dipendenti il datore di lavoro effettua le trattenute.
-
Diritti: I dipendenti beneficiano di tutele specifiche (ferie, malattia, TFR) non previste per i lavoratori autonomi.
26. Come chiudere una Partita IVA inattiva?
Chiudere una Partita IVA inattiva è obbligatorio per evitare l’accumulo di sanzioni e oneri fiscali inutili.
La procedura per la cessazione prevede i seguenti passaggi:
-
Compilazione del modulo appropriato:
-
Per persone fisiche, il modulo da utilizzare è il modello AA9/12.
-
Per soggetti diversi dalle persone fisiche, si utilizza il modello AA7/10.
-
-
Presentazione della dichiarazione di cessazione attività:
-
Deve essere inviata all'Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla cessazione dell’attività.
-
La presentazione può avvenire:
-
Online, attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.
-
Di persona, presso gli uffici territoriali dell’Agenzia.
-
Tramite PEC, inviando il modulo compilato e firmato, insieme alla copia di un documento d’identità.
-
-
-
Verifica della chiusura: Dopo la presentazione, è possibile verificare la chiusura della Partita IVA consultando il portale dell’Agenzia delle Entrate o chiedendo conferma al proprio commercialista.
Nota: Se la Partita IVA è rimasta inattiva per lungo tempo, potrebbe essere necessario regolarizzare eventuali adempimenti fiscali pendenti prima della chiusura.
27. Quali sono le sanzioni per omessa apertura della Partita IVA?
L'omessa apertura della Partita IVA, quando obbligatoria, comporta gravi conseguenze fiscali e amministrative, tra cui:
-
Sanzioni amministrative:
-
che variano da 500 a 2.000 euro per mancata presentazione della dichiarazione di inizio attività.
-
Recupero delle imposte non versate, con una maggiorazione del 120% al 240% dell’imposta dovuta.
-
-
Interessi di mora: Applicati sulle somme non versate a partire dalla data di scadenza.
-
Possibili verifiche fiscali: L'Agenzia delle Entrate può avviare accertamenti retroattivi per individuare redditi non dichiarati e imporre sanzioni aggiuntive.
-
Rischi penali: In casi estremi di evasione fiscale significativa, possono essere applicate sanzioni penali.
Per evitare tali conseguenze, è importante regolarizzare la propria posizione il prima possibile, ad esempio tramite il ravvedimento operoso.
28. Come aprire una Partita IVA per attività di e-commerce?
Aprire una Partita IVA per un’attività di e-commerce segue una procedura specifica:
-
Identificazione dell’attività:
-
L’e-commerce può essere di tipo diretto (vendita di beni/servizi digitali, come software o corsi online) o indiretto (vendita di beni fisici tramite un portale).
-
-
Scelta del codice ATECO:
-
Per l’e-commerce indiretto, il codice ATECO più comune è 47.91.10 - Commercio al dettaglio via internet.
-
Per l’e-commerce diretto, potrebbero essere necessari codici specifici in base alla natura del prodotto/servizio offerto.
-
-
Adempimenti IVA:
-
L’attività è soggetta a IVA e richiede la compilazione della dichiarazione periodica.
-
Per le vendite all’estero, è importante conoscere le norme europee sull’IVA e, se applicabile, iscriversi al regime OSS (One Stop Shop).
-
-
Registrazione presso l’Agenzia delle Entrate:
-
Presentare il modulo AA9/12 con le informazioni richieste sull’attività.
-
​
29. Come funziona l'IVA per i professionisti in regime forfettario?
I professionisti che operano in regime forfettario beneficiano dell’esenzione dall’applicazione dell’IVA sulle fatture emesse.
In questo caso:
-
Esenzione IVA: Non è necessario addebitare l’IVA ai clienti, semplificando la gestione fiscale.
-
Fatturazione: Le fatture emesse devono riportare la dicitura: “Operazione effettuata ai sensi dell’art. 1, commi 54-89, Legge 190/2014 - Regime forfettario, senza applicazione dell’IVA”.
-
Obblighi contabili: Non è necessario presentare dichiarazioni IVA periodiche o annuali.
-
Contributi previdenziali: I contributi sono calcolati sul reddito imponibile (determinato applicando il coefficiente di redditività).
​
30. È possibile avere più di una Partita IVA?
No, non è possibile avere più di una Partita IVA per una stessa persona fisica o giuridica.
Tuttavia:
-
Una singola Partita IVA può essere utilizzata per svolgere più attività economiche, specificando i codici ATECO corrispondenti alle diverse attività.
-
In caso di apertura di una seconda attività, è necessario aggiornare i dati della Partita IVA già esistente, comunicando il nuovo codice ATECO all’Agenzia delle Entrate tramite il modulo AA9/12.
​
31. Come aprire una Partita IVA per attività di consulenza?
Per aprire una Partita IVA per attività di consulenza:
-
Individua il codice ATECO appropriato: Ad esempio, per consulenti aziendali il codice è 70.22.09 - Altre attività di consulenza imprenditoriale e altra consulenza amministrativo-gestionale.
-
Scegli il regime fiscale: Il regime forfettario è spesso preferito dai consulenti per i vantaggi fiscali che offre.
-
Compila il modulo AA9/12: Fornisci i dettagli richiesti, come i dati personali, il codice ATECO e il regime fiscale scelto.
-
Presenta la dichiarazione: Invia il modulo online tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate o tramite un commercialista.
Un commercialista può guidarti nella scelta fiscale e nella gestione dei primi adempimenti.
32. Quali sono le differenze tra regime ordinario e regime forfettario?
Le principali differenze tra regime ordinario e regime forfettario riguardano:
-
Soglie di accesso: Il regime forfettario è riservato a chi ha ricavi inferiori a 85.000 euro annui.
-
Contabilità: Il regime forfettario prevede una gestione contabile semplificata, mentre il regime ordinario richiede la tenuta di tutti i registri contabili.
-
Tassazione: Nel regime forfettario si applica un’aliquota fissa del 15% (5% per i primi 5 anni, a determinate condizioni), mentre il regime ordinario utilizza aliquote progressive IRPEF.
-
IVA: Il regime forfettario esonera dall’applicazione e versamento dell’IVA, mentre nel regime ordinario l’IVA deve essere liquidata periodicamente.
Un’analisi della propria posizione specifica è essenziale per scegliere il regime più vantaggioso.
33. Come aprire una Partita IVA per attività artigianali?
Aprire una Partita IVA per un’attività artigianale richiede:
-
Iscrizione all’Albo delle Imprese Artigiane: Necessaria per essere riconosciuto come artigiano.
-
Codice ATECO appropriato: Ad esempio, per un falegname il codice è 16.23.20 - Fabbricazione di porte e finestre in legno.
-
Presentazione del modulo AA9/12: Compilare e inviare all’Agenzia delle Entrate il modulo con i dati dell’attività.
-
Adempimenti previdenziali: Iscrizione alla gestione artigiani dell’INPS per i contributi previdenziali.​
​