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  • Studio Paci

🌍Sostenibilità Aziendale nell'UE: Un'Analisi dei Nuovi Regolamenti e delle Implicazioni per le Imprese 💼

🌍 Quadro Normativo e Implementazione della Tassonomia UE 🌍

La Tassonomia UE rappresenta un pilastro fondamentale nella strategia di finanza sostenibile dell'Unione Europea, delineata con l'obiettivo di guidare gli investimenti verso attività economiche più ecosostenibili.

La pubblicazione di due nuovi atti delegati sulla Gazzetta Ufficiale dell'UE il 23 novembre 2023 segna un'importante accelerazione nell'adozione di questo quadro normativo. In particolare, il Regolamento Delegato UE 2021/2139 (Atto Clima) e il Regolamento Delegato UE 2022/1214 (Atto delegato complementare), insieme ai Regolamenti 2023/2485 e 2023/2486, in vigore dal 1° gennaio 2024, estendono i criteri di vaglio tecnico agli ultimi 4 obiettivi ambientali, oltre a quelli climatici già coperti.

L'impatto di questi regolamenti sulla disclosure delle imprese è notevole, richiedendo a tutte le attività economiche identificate dai codici Nace e rientranti nel perimetro della Direttiva 2013/34/UE (Direttiva "Bilanci") e della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), di rendere note informazioni dettagliate sulla loro sostenibilità.

La recente Direttiva Delegata UE 2023/2775 ha ulteriormente innalzato le soglie finanziarie per le informative di sostenibilità, espandendo così il numero di imprese coinvolte.


💼 Informativa sulla Sostenibilità e Framework Regolamentare 💼

L'informativa obbligatoria deve aderire ai framework stabiliti dal Regolamento Delegato UE 2021/2378, focalizzandosi sulla comunicazione delle attività economiche ecosostenibili.

Queste informazioni dovranno essere fornite in formato XBRL, secondo le regole di etichettatura che sono in fase di definizione, per garantire la massima trasparenza e accessibilità.

L'EFRAG ha avviato una pubblica consultazione per la bozza di tassonomia XBRL, che andrà avanti fino all'8 aprile 2024, segno dell'impegno continuo verso l'aggiornamento e l'adeguamento degli standard di reporting.


📊 Obiettivi Ambientali e Integrazione nel Reporting di Sostenibilità 📊

La Tassonomia UE, oltre ad essere un elemento chiave per la divulgazione di informazioni sostenibili, impone alle imprese soggette alla CSRD di riferire sull'ammissibilità e allineamento ai criteri tassonomici, promuovendo un'integrazione con il bilancio attraverso indicatori finanziari specifici.

Con l'adozione dei nuovi regolamenti, il quadro relativo agli obiettivi ambientali è ora completo, offrendo un supporto essenziale alle imprese tramite l'EU Taxonomy Navigator.

La tassonomia si estenderà progressivamente anche ad altri ambiti sociali e di governance, arricchendo il panorama normativo di riferimento per le disclosure di sostenibilità.

In conclusione, l'evoluzione della Tassonomia UE e la sua implementazione attraverso specifici regolamenti rappresentano passi cruciali verso la realizzazione di un economia sostenibile a livello europeo.

L'espansione dei criteri di vaglio tecnico e l'innalzamento delle soglie informative segnano un avanzamento significativo nel percorso di trasparenza e responsabilità delle imprese, stimolando un maggiore allineamento delle attività economiche con gli obiettivi di sostenibilità ambientale.

Questo contesto normativo rafforzato, supportato da strumenti come l'EU Taxonomy Navigator e l'integrazione con gli standard ESRS, promette di elevare il livello di reporting di sostenibilità, guidando le imprese verso pratiche più ecocompatibili e responsabili.


 

Che cosa rappresenta la Tassonomia UE nel contesto della finanza sostenibile?

La Tassonomia UE è un pilastro fondamentale nella strategia di finanza sostenibile dell'Unione Europea, creata con l'intento di orientare gli investimenti verso attività economiche che favoriscono una transizione ecologica.

Attraverso l'istituzione di un linguaggio comune e criteri rigorosi, la Tassonomia facilita l'identificazione di investimenti veramente ecosostenibili, promuovendo trasparenza e responsabilità nel mercato finanziario.

Essa si configura come uno strumento chiave per gli investitori che mirano a contribuire agli obiettivi di sostenibilità globale, delineando chiaramente quali attività sono considerate benefiche per l'ambiente e quali no.


In che modo i regolamenti UE influenzano la trasparenza e la responsabilità delle imprese in termini di sostenibilità?

I recenti regolamenti UE, inclusi il Regolamento Delegato UE 2021/2139 (Atto Clima) e il Regolamento Delegato UE 2022/1214, insieme alla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), hanno imposto nuove normative sulla disclosure delle imprese riguardanti la loro sostenibilità.

Questi atti normativi richiedono alle aziende di divulgare in maniera dettagliata e strutturata le informazioni relative all'impatto ambientale e sociale delle loro attività.

Il fine è di assicurare che le parti interessate, inclusi investitori e consumatori, possano facilmente accedere a dati affidabili sulla sostenibilità delle imprese, incentivando così pratiche aziendali più rispettose dell'ambiente e socialmente responsabili.

La trasparenza promossa da questi regolamenti mira a stimolare un allineamento più stretto delle strategie aziendali con gli obiettivi di sostenibilità dell'UE, fungendo da catalizzatore per un cambiamento positivo nel tessuto economico europeo.


Quali effetti ha la Direttiva Delegata UE 2023/2775 sull'informativa di sostenibilità delle imprese?

La Direttiva Delegata UE 2023/2775 ha significativamente ampliato l'ambito di applicazione delle normative sulla disclosure di sostenibilità, incrementando le soglie finanziarie e, di conseguenza, il numero di imprese soggette a tali requisiti informativi. Questa espansione garantisce che un numero maggiore di entità economiche debba fornire dati trasparenti e dettagliati riguardo le proprie pratiche e impatti in termini di sostenibilità.

L'introduzione di soglie più elevate mira a una maggiore inclusione nel percorso verso la sostenibilità, assicurando che una porzione più ampia del tessuto economico contribuisca agli obiettivi ambientali dell'Unione Europea.

L'effetto atteso è una maggiore mobilitazione delle imprese verso l'adozione di strategie e operazioni sostenibili, potenziando l'impegno collettivo nella lotta contro il cambiamento climatico e nella promozione di una crescita economica responsabile.


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